La Corte costituzionale ha accolto oggi 8 ottobre 2016 la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte di Appello di Genova sul cognome del figlio.
La Corte ha dichiarato l’illegittimità della norma che prevede l’automatica attribuzione del cognome paterno al figlio legittimo, in presenza di una diversa volontà dei genitori.
La storica sentenza nasce dal ricorso di una coppia italo-brasiliana residente a Genova che aveva chiesto di poter registrare il proprio bambino con il doppio cognome. Per senso di parità ma anche per armonizzare la condizione anagrafica del piccolo, che ha la doppia cittadinanza, tra il Brasile dove è identificato con il nome materno e paterno, e l’Italia dove ha soltanto il cognome del padre. Ma la richiesta della coppia era stata respinta per quella “norma implicita” secondo la quale ai figli nati nel matrimonio va attribuito soltanto il cognome paterno.
Già nel 2006 la Consulta aveva trattato un caso simile, in cui si chiedeva di sostituire il cognome materno a quello paterno: in quell’occasione i ‘giudici delle leggi’ pur definendo l’attribuzione automatica del cognome del papà un “retaggio di una concezione patriarcale della famiglia”, dichiarò inammissibile la questione sottolineando che spettava al legislatore trovare la strada risolutiva. Ma quella legge ancora aspetta in Senato.
Nel 2007 l’Italia è stata condannata anche dalla Corte Europea, a causa dell’impossibilità di derogare alla regola dell’attribuzione del cognome paterno ai figli legittimi anche laddove vi sia una diversa volontà concorde dei coniugi, ritenendo tale regola basata su una discriminazione fondata sul sesso dei genitori. Con questa pronuncia la Corte di Strasburgo ha accolto la richiesta di due coniugi milanesi che, di comune accordo, avevano richiesto di attribuire alla loro figlia il cognome materno in luogo di quello paterno ma che avevano incontrato il rifiuto dell’ufficiale di stato civile.
Ora sarà necessario attendere il deposito della sentenza per capire quali siano le motivazioni della Corte alla base della decisione presa oggi.