GIOCATTOLI INTELLIGENTI E PRIVACY: parte 4 di 4 (leggi la parte I qui)
Giocattoli alla prova di privacy
Il Codice privacy (in particolare l’art. 3) e il nuovo Regolamento UE/2016/679 in materia di protezione dati (che sarà definitivamente applicabile il 25 maggio 2018) prevedono che i sistemi elettronici siano prodotti e configurati per ridurre al minimo la raccolta e il trattamento di dati personali.
Tali regole debbono essere conosciute e rispettate anche dai produttori di smart toys ed eventualmente certificate.
Gli smart toys possono altresì essere hackerati: così estranei possono parlare con il bambino, afferma il comitato di controllo inglese sui prodotti “Which?”, che nell’ultimo anno, insieme ad esperti e organizzazioni di consumatori, ha testato alcuni giochi molto popolari. Non parliamo solo di pirati informatici professionisti. Chiunque può facilmente prendere il controllo della voce del giocattolo e parlare direttamente al bambino”, spiega Which?. Per evitare che questi giocattoli vengano usati da pedofili e malintenzionati per mettere a repentaglio l’incolumità degli infanti, “Which?” ha invitato le maggiori case produttrici di giocattoli del mondo a ritirare i prodotti incriminati e modificarne le specifiche per renderli più sicuri. Perchè la prerogativa principale di un giocattolo deve essere la sicurezza e se un prodotto non può essere sicuro al 100%, non deve essere essere messo in vendita.
Nei casi in cui ci siano dubbi sull’effettivo rispetto delle norme o sul corretto uso dei propri dati personali, segnalateci la vicenda.